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La potatura

Scritto da Monica Bizzini il 04 Marzo 2016

A breve sarà primavera, stiamo terminando di potare gli ultimi filari prima che riparta il ciclo della vite.SAM_1279

A novembre/dicembre, quando anche l’ultima foglia di vite è caduta, la vite entra nel periodo del riposo invernale. In questo periodo il lavoro del viticoltore è soprattutto in vigna per la potatura secca, così detta in quanto viene eseguita quando le viti sono secche.
La potatura ha un’importanza fondamentale, in quanto ha ripercussioni dirette sia sulla resa che sulla qualità dell’uva, oltre ad assicurare la longevità produttiva della pianta.forme-di-allevamento-guyot

Nella forma di allevamento a Guyot, utilizzata da tutti i viticoltori piemontesi, si lascia un unico tralcio la cui lunghezza è determinata dalla distanza delle viti sul filare. Di solito si sceglie quello più robusto, con un numero di gemme variabile tra le 6 e le 10 a seconda del tipo di uva (per alcune tipologie, non tutte le gemme danno il frutto per cui è necessario lasciarne di più – es. il Nebbiolo).

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Oltre al tralcio che darà i frutti durante l’anno, viene lasciato anche il capo a frutto per l’anno successivo, di 2/3 gemme al massimo.
I tralci vengono poi curvati ad arco e legati ad un fil di ferro orizzontale lungo il filare. Altri due-tre fili sono destinati a sostenere la vegetazione che si svilupperà verticalmente.